Il 27 ottobre si terrà la nona edizione del Mostra-forum “Il veicolo storico: un’opportunità per il futuro” organizzato dalla Junta de Castilla y León. Tra i vari convegni che si sono svolti ci ha particolarmente attratto quello Francisco de las Alas-Pumariño, Capo dell'Unità di regolamentazione della Direzione generale del traffico. In esso ci ha offerto il punto di vista che DGT sul nuovo Regolamento Storico che di seguito analizziamo.
L’obiettivo principale delle future normative è continuare a contribuire alla promozione del patrimonio storico e dell’attività economica legati al settore. Inoltre, l'elaborazione di un nuovo regolamento è più che giustificata poiché quello attuale, pur avendo raggiunto il suo scopo, ha già 28 anni. Allora le cose e le sensibilità erano molto diverse, quindi ora sono emersi possibili cambiamenti migliorare la procedura per classificare qualsiasi veicolo come storico.
Inoltre, lo standard deve essere adattato al nuovo quadro legislativo per affrontare le restrizioni ambientali imposteci dall’Europa. L'idea è favorire la circolazione dei veicoli con età superiore ai 30 anni attraverso le cosiddette zone a bassa emissione.
PERCHÉ UN NUOVO REGOLAMENTO
Le ragioni che hanno spinto alla stesura della nuova normativa sono state molteplici, a cominciare dal perché Il processo attuale è eccessivamente rigido, molto lento e con alcune procedure chiaramente superflue.. Inoltre, il suo costo è eccessivo, il che logicamente scoraggia gli appassionati e, peggio ancora, finisce per far sì che alcuni pezzi di pregio finiscano per essere venduti ad acquirenti stranieri.
Un altro problema è quello La procedura è molto generica, non tenendo conto delle singolarità delle diverse tipologie di veicoli. In Europa si utilizzano metodi sostanzialmente diversi da quelli che oggi si stanno implementando con il nuovo Regolamento Storico secondo la DGT.
L’obiettivo è chiaro: ridurre gli oneri, i costi associati e i tempi per i proprietari. Per questo, Trattamenti diversi verranno riservati ai veicoli storici a seconda che abbia la targa nazionale - da più di 30 anni - o se, al contrario, sia uno che non ha targa spagnola.
CAMBIAMENTI SOSTANZIALI
Uno dei cambiamenti fondamentali è che, da ora in poi, I veicoli storici non verranno immatricolati come tali, ma cambieranno servizio -ormai storico- (Gruppo A). Le targhe storiche come le conoscevamo fino ad ora saranno limitate alle auto senza targa spagnola o la cui targa non corrisponde alla data di produzione.
Inoltre, chi ha una targa straniera può esibirla come ornamento, così come le targhe comunali che avevano i ciclomotori prima del Regolamento Generale sulla Veicolo: anche i veicoli agricoli possono esporre le targhe anteriori al 1975 e sarà consentito il recupero delle targhe delle ex province spagnole in territorio africano. Sarà possibile utilizzare e sfoggiare il targhe riportanti le sigle provinciali in vigore al momento dell'immatricolazione ovvero il più anziano, nel caso di più iscrizioni ordinarie, circostanza da annotare sulla carta di circolazione. Come vediamo, cambiamenti notevoli.
Per quanto riguarda l'originalità dei veicoli, Le vetture che hanno subito modifiche nel corso della loro vita non verranno squalificate come storiche. Naturalmente, dopo il cambio di servizio storico, le modifiche consentite saranno molto più restrittive, limitandosi sostanzialmente a quelle volte a riportare il veicolo allo stato originale o, nel caso delle moto, a montare un sidecar. Altre modifiche riguardano gli elementi di illuminazione essenziali per la guida notturna o l'eliminazione del divieto generale di utilizzo per il trasporto di persone e merci, seppure con condizioni.
ADDIO A ITV
Inoltre, come già sapevamo, esistono esente dal superamento della revisione tecnica del veicolo quelli classificati come manufatti storici o registrato da prima volta prima del 1° gennaio 1950. Anche ciclomotori storici. L'ITV richiederà il certificato di un club o di un servizio tecnico del veicolo quando l'ispezione tecnica dopo il cambio di servizio è sfavorevole.
A proposito, il ruolo delle Comunità Autonome è notevolmente ridotto, man mano che scompare la delibera sulla catalogazione, dando invece maggiore risalto agli enti legati alle auto e moto d'epoca, principalmente club. Le chiamate verranno create Servizi Tecnici Veicoli Storici con concorrenza su tutto il territorio, anche se la sua partecipazione si riduce a casi di registrazione storica.
Ricorda che i veicoli saranno classificati in due categorie. Ci saranno quelli da gruppo A, immatricolata in Spagna e con ITV valida, dalla quale non sarà richiesta alcuna relazione tecnica o MOT preventivo, in quanto già in vigore, per formalizzarne la classificazione come storiche. Al contrario, i veicoli del Il Gruppo B seguirà una procedura molto più simile a quella attuale, poiché viene mantenuto l'obbligo di una relazione tecnica da parte dei Servizi Tecnici dei Veicoli Storici e del precedente ITV prima di essere classificati come storici.
Devi ricordarlo ci si aspetta che il file il regolamento è approvato quando c'è il governo, indipendentemente dal suo segno. Lo stesso Pere Navarro, direttore della DGT, fissato a 200.000 il numero di veicoli che potranno beneficiare del Nuovo Regolamento Storico.