tour auto francia 2015
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Tour Auto Optic 2000, a ritmo frenetico

[su_dropcap style = »light»] T [/ su_dropcap] a versione commemorativa dell'autoveicolo Tour de France si svolge dal 1991 senza interruzioni, sebbene l'evento stesso - prima di essere considerato storico - abbia avuto un carattere intermittente. Fin dalla sua nascita negli anni '20, nel 1937 vi fu una prima interruzione dopo 19 edizioni svolte; il tour fu ripreso nel 1951 - saltando il 1955 - per fermarsi nuovamente 13 anni dopo quando la prova era nel suo apogeo più evidente...

Nel 1969 riemerse con un regolamento che consentiva alla Citroën DS di affiancare le Sport Prototipi, come accade nell'attuale test e, tuttavia, tutto si concluse nel 1986 con la vittoria di Chatriot-Périn e della sua Renault 5 Maxi Turbo in mezzo dell'indifferenza generale. Cinque anni dopo il concetto sarebbe stato rispolverato ma concentrandosi sui veicoli classici.

Un grande organizzatore

Da diversi anni, l'organizzatore del of Tour in auto è l'azienda francese Pietro Auto, che affronta a meraviglia il problema di allestire un evento di questa portata, con quasi 250 partecipanti tra le categorie competizione e regolarità, e che l'iscrizione si aggira intorno alla non trascurabile cifra di 7.000 euro.

Anche quest'anno, come in altre occasioni, il Tour è stato suddiviso in 5 tappe (dal 20 al 25 aprile, sì, lo sappiamo già, che ore) iniziando come sempre con l'esibizione dei partecipanti al magnifico Grand Palais da Parigi e termina a sud, precisamente nella cittadina costiera di Biarritz, affacciata sull'Atlantico.

Giorni faticosi all'Auto Tour 2015

Le giornate sono maratone, dalle 7 del mattino alle 9 di sera, forse troppo lunghe per il numero di prove disputate; soprattutto quando ci sono due speciali stradali giornaliere e un circuito. A proposito di vie, quest'anno è stato visitato il mitico “Magny Cours”, seguito da Charade, Albi e Pau Arnos, nell'ordine.

Anche se un giorno non c'era il circuito, è in loro dove si gioca il risultato finale della competizione, sia per l'accumulo di tempi sia per guasti e incidenti. E che nei tratti stradali quest'anno ci sono stati incidenti importanti come quello subito dalla Lotus Elan di Jean Legras e Jean Philippe Debrie, andata distrutta andando a sbattere contro un guard-rail.

Macchinari e strumentazione invecchiatied

I partecipanti - per lo più francesi e belgi - vengono anno dopo anno a Tour in auto con macchine di prima classe. Tra le “modeste”, quest'anno c'erano tante Lotus e Alfa Romeo degli anni '60 e '70; e passando a macchine di livello superiore, il numero di AC Shelby Cobra e Ford GT 40 è stato sorprendente, senza dimenticare le varie Jaguar tipo E leggero o inestimabile Ferrari e Porsche degli anni '60 e '70.

E tra questi, qualche pezzo meno visto ma non meno interessanti come la Ligier-Cosworth JS2 o la Jidé 1600 con motore Alpine Renault, entrambe di fabbricazione francese. E va anche notato il gran numero di partecipanti che arrivano con venerabili telai degli anni '50: quest'anno c'erano alcune Jaguar XK, alcune Alfa Romeo 1900 o Ferrari 225 e un'interessante Osca 1500, solo per citarne alcune.

Sebbene le auto da corsa occupino tre categorie complete, le due classi di regolarità hanno più o meno lo stesso numero di partecipanti. In questo modo l'organizzatore, Peter Auto, fa in modo che partecipino non solo corridori "professionisti", per i quali ha anche eliminato i dispositivi di misurazione, limitando i cronometri a quelli dell'ago e nascondendo le distanze dei tratti nel roadbook.

I vincitori del Auto Tour 2015 Sono stati, per categorie: Jean-Pierre Lajournade / Christophe Bouchet con la sua Jaguar E Type in "VHC Competition", Philippe Vandromme / Frédéric Vivier con la sua Ford GT40 in "G1 and G2 Competition", Christophe Van Riet / Kristoffer Cartenan con Porsche 911 in "Concorso H1, H2", Jean-François / François Nicoules con A110 alpino 1600Sn in “Regularity N1 81” e Frederic Puren / Caroline Bertrand con la sua Porsche 356 pre A in “VHC Competition”.

E non dimentichiamo che i partecipanti non si saranno goduti solo le auto d'epoca e la competizione: il Tour de France sarà anche mangiare benissimo, stare in bellissimi castelli e bere champagne, che viene servito anche nei parchi chiusi.

 

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scritto da Francisco Carrion

Mi chiamo Francisco Carrión e sono nato a Ciudad Real nel 1988, un luogo che all'inizio non era simile alle auto d'epoca. Per fortuna mio nonno, dedito al settore automobilistico, aveva amici che possedevano auto d'epoca e partecipava al raduno annuale che si teneva (e continua a tenersi) nella mia città natale... Scopri di più

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