Sebbene oggi non sia contestato, nei tempi classici degli sport motoristici il Automobile del Tour de France È stato uno degli eventi più emblematici dell’intero calendario europeo. Inaugurato nel 1899, ha attraversato diverse fasi - intervallate da intervalli di tempo più o meno lunghi - fino all'ultima edizione avvenuta nel 1986.
Inoltre, va a suo merito il fatto di aver potuto partecipare al Campionato Mondiale Endurance e di aver fatto parte del Campionato Europeo Rally. Ci sono molte ragioni per aver attirato l'attenzione di alcuni dei migliori piloti nell'intera storia della F1 o del Campionato del Mondo, essendo anche una delle tappe più importanti per la storia delle Ferrari 250 GT e GTO.
Inoltre, la stessa Casa di Maranello ha lanciato edizioni speciali per ricordare le sue vittorie, come la Presa di forza 250 GT. Insomma, un motivo in più per considerare il Tour de France Automobile tra le gare da disputare strada aperta più imponente dell'intero XX secolo, essendo quindi all'apice del Mille Miglia oppure la Targa-Florio.
Tuttavia, svolgere questi test è oggi del tutto impossibile dato il gran numero di chilometri da percorrere mentre, alle velocità attuali, le condizioni di sicurezza per i piloti e il pubblico sarebbero quantomeno discutibili. Certo, per fortuna - come nel caso della Mille Miglia stessa - il percorso francese ha un richiamo alle classiche che, soprattutto secondo la modalità di regolarità, costituiscono un autentico museo su ruote al quale ha partecipato quest'anno il fotografo Unai Ona.
TOUR DE FRANCE AUTOMOBILE 2024, STORICA IN PIENO MARCIA
Come abbiamo detto più volte, ci manca sempre vedere i veicoli storici in azione in più occasioni al di là dell'esposizione statica in musei o collezioni. In questo senso, il Tour de France Automobile – in questo caso le sue edizioni attuali”omaggio”- ci dà l'opportunità di contemplare sull'asfalto un'ampia selezione di classici tra i quali, nonostante spiccano quelli relativi alla prima fila del motorsport, ce ne sono anche alcuni inaspettati per la loro natura utilitaristica o addirittura per l'anno precedente di assemblaggio.
Nell'edizione di quest'anno, inoltre, non solo è stato possibile godersi le prove di regolarità stradale ma anche una guida più estrema grazie all'incursione del Tour nei circuiti. Nello specifico in quattro, evidenziando da il tracciato di Le Mans a Nogaro per concludere un evento ricco di richiami al passato più emozionante del motorsport classico.
Tutto questo nell'arco di sei giorni in cui, da Parigi a Biarritz, la Francia è stata percorsa da nord a sud. tra il 21 e il 27 aprile scorso. Come vincitori in relazione alle prove del circuito, Emmanuel Brigand e Yann Albert dovrebbero essere evidenziati con i loro Jaguar E-Type 3.8 del 1962 mentre nella regolarità la vincitrice fu la MG A 1500 di Etienne Bruet e Marc Jay. Insomma, una delle grandi mostre itineranti del calendario europeo.
Immagini: Unai Ona