SEMA 2018 miglior restomod
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Sema 2018: i 6 migliori "Restomod" e altre sorprese

Se vi diciamo che il modo in cui è vissuto il mondo dei motori negli Stati Uniti è molto diverso da quello che abbiamo in Europa… Non vi stiamo scoprendo nulla di nuovo. Sai, se la F1 sta davvero guidando mentre la NASCAR sta solo girando intorno a un ovale ... E se in Europa fossimo più portati a ripristinare serenamente le classiche mentre lì le sottopongono felicemente a dubbie modifiche ... E se mettessimo il cambio automatico anche per una Ferrari definisce già cosa hanno in mente quelle persone... Comunque, tutte sterili polemiche poiché a questo punto del gioco dovremmo sapere che i piaceri non sono esclusivi.

Ad ogni modo, c'è una cosa in cui non crediamo che ci possano essere polemiche: le corse automobilistiche americane sono puro spettacolo. Parliamo insomma di una società dove tutto è sempre stato una grande rappresentazione delle masse e che si nota anche nella concezione del motore, sempre in grande stile, eccessivo. Un buon esempio di questo è il Show SEMA; la fiera annuale per l'industria delle modifiche e della personalizzazione che dal 1967 alimenta un hobby americano con il gusto di modificare le proprie auto sin dai tempi in cui le bande giovanili guidavano le loro "Hot Rod"Canticchiando a Buddy Holly.

In questa edizione 2018, la rosa di creazioni dai colori accesi e dalle forme di quelle che ti fanno ripensare a quanto siano spesso aperti i criteri di approvazione è stata la più ampia. Ma visto che siamo una rivista di ferri classici… Concentriamoci su una selezione con i migliori"restomod”Di questo SEMA 2018. Se sei un purista del restauro, avrai più di uno spavento e uno shock - ce l'abbiamo avuto, almeno con quello che hanno fatto a una certa Ferrari che vedrai di seguito - ma allo stesso tempo riconosciamo che a loro piacciano più o meno... Nessuna di queste macchine ti lascia indifferente.

CARICABATTERIA DODGE. LUNGA (E NUOVA) VITA DI QUESTA AUTO MUSCOLARE

Non appena Ford ha lanciato la Mustang nel 1964, il resto dei marchi sapeva che stavano saltando sul carro di quella formula prodigiosa o che stavano finendo una buona fetta della torta nel settore degli sport motoristici. Improvvisamente il pubblico americano non solo ha chiesto auto enormi per una guida serena, ma voleva anche la spinta di una trazione posteriore che facesse galoppare una coupé con un po' di coraggio. Il "auto muscolare" e quello stesso anno Pontiac si unì al trend con la GTO per essere seguita due anni dopo dalla risposta di Chrysler a questo fenomeno: la Dodge Charger.

L'impatto del modello è stato tale che Dodge continua ad apprezzarlo come baluardo della sua filosofia del marchio, con il suo ultimo e più potente motore stipato in un caricatore del '68 usato come base per questo fantastico"restomod”. Un lavoro di ingegneria in cui sono state effettuate operazioni complesse come l'allungamento del passo -che costringe a fare tutto da tuttofare modificando il telaio-, sostituendo gli assali con quelli più grandi capaci di alloggiare le enormi gomme e incorporando un nuovo impianto frenante in grado fermandosi 1014CV -guarda la figura- erogata dal motore V8 Hellephant da 7 litri.

Un po' indietro -ma solo per 5CV- è il Caricatore modificato del 1970 dall'azienda specializzata in fibra di carbonio Prestazioni Speedkore. Come lavoratori di questo materiale sono stati usati a fondo per ridurre il peso di questo"restomod", lasciando a questo 1451 chili"auto muscolare", Il che non è male considerando che stiamo parlando di un'auto che è stata installata motore di un attuale Challenger SRT Denom sovralimentato, facendo salire questo V8 da 6 litri fino a 2CV. Metteremmo peso sul tronco semplicemente non cercando di non volare via...

IN SEMA SHOW: ESSENZA AMERICANA AVVOLTA NELLA RUGGINE

Ultimamente stiamo assistendo a sempre più restauri che mantengono l'auto arrugginita -Nella carrozzeria, un'altra cosa è il cattivo stato del metallo nel telaio o nel motore- facendo appello al fascino che la patina del tempo può avere sull'acciaio. In alcuni modelli ... Non sembra finire il montaggio, ma la verità è che l'ultima creazione della società di modifica per tutti i terreni ICONA4x4 Si adatta come un guanto. Perché sì, gli dà quel tocco industriale e sporco perfetto per viaggiare tra le paludi della Louisiana ascoltando il blues a tutto volume.

Comunque, e al di là della sezione estetica... La cosa più impressionante di questa vettura è il contrasto tra il vecchio e il nuovo. Ed è che, mentre il corpo non può avere un sapore in più "vecchietto"Sotto si nasconde un Auto 100% elettrica. Molto interessante questa iniziativa che salva un classico per i nuovi tempi 1949 Mercury Coupé; sicuro di deliziare Neil Young, che ha trascorso del tempo tra un tour e l'altro per pionieri di elettrizzanti vecchi classici americani. per dar loro una nuova vita. Comunque, signori, Dylan ha già detto che “I tempi stanno cambiando".

DUE LEGGENDE AMERICANE INTORNO A 800CV

In questo del"restomod”-Soprattutto se sono di fascia alta- c'è un certo gusto per mettere quanta più potenza possibile. In parte ci ricorda quando eravamo piccoli e, leggendo la stampa del motore, andavamo matti per i numeri più grandi. Poi cresci... Guidi... E vedi che il potere non è tutto chiaro, ma in questo gioco per adulti cioè personalizzare i classici non è male che quel ragazzino che abbiamo ancora dentro esca con quello "uah corri un fantastilione".

Qualcosa del genere accade con le due vetture con cui continuiamo la nostra rassegna di SEMA 2018, perché se vi diciamo che ci sono dei ragazzi che hanno messo 815CV su una Mustang del 1969... Com'era il tuo viso quando eri piccolo e leggevi quelle riviste? L'azienda Ricreazioni classiche -il tuo sito web merita uno sguardo- ha presentato questo 2018 il suo particolare tributo ad una delle Mustang più iconiche della storia: la rara -il numero di esemplari conservati non supera troppo- Boss 302. Una bestia ideata da Ford per imporre la sua legge sugli ovali della NASCAR e i circuiti TransAm che già a suo tempo avevano una non trascurabile 302CV.

Ora questo Boss 429 evolve il classico -sotto la collaborazione di Ford- al 815CV grazie a un attuale V8 da 8 litri che, fortunatamente per l'integrità dei passeggeri, è accompagnato da un forte aggiornamento su freni e sicurezza. Un modo perfetto per godersi l'essenza più brutale del Mustang Boss ma con un aggiornamento necessario. Certo, a patto di avere a disposizione 184.000 euro.

(Cogliamo l'occasione per ricordarvi che, se volete vedere un'imponente Mustang Restomod nazionale, ce l'hai in video qui).

Ancora più spettacolare è la trasformazione che Chevrolet - attraverso la sua classica divisione di restauro - ha fatto di a 1973 Chevelle Laguna, un'auto che nonostante fosse mitica nella NASCAR degli anni '70 nasceva come una potente due porte - aveva un V8 - ma comoda e silenziosa. La tipica auto americana per godersi lunghi percorsi in pieno relax e lunghe marce ma che, ora equipaggiata con il motore di una ZR1 -la sua presentazione è prevista per il prossimo 2019- spara fino a 775CV. Insomma, una supercar di nuova generazione… Con l'abito e il fascino di un classico americano degli anni Settanta. Non suona male, vero?

ESTENDERE UNA GT40, PERVERTIRE UNA 328 GTS

Se sei un accanito sostenitore della storia di Le Mans e della Ford GT40 in particolare... Non preoccuparti, nessun GT40 è stato ferito in questa registrazione. Ed è che ci accingiamo a lasciare per un momento la portata del "restomod"Per andare a quello con le repliche. E meno male... Perché anche se ci piacciono alcune modifiche dei classici per mettere le mani sui ferri originali di una storica come questa Ford sembrerebbe troppo. Qualcosa come chiedere a un artista di graffiti di restaurare i dipinti di Velázquez: non importa quanto bene faccia le sue cose con gli spray, liquiderà il dipinto.

Che cosa Superformance -azienda dedicata alla creazione di Repliche GT40 rispettato dalla stessa Ford grazie ai suoi risultati spettacolari e rispettosi - ha fatto qui un'imitazione dello storico vincitore di Le Mans ma con una meccanica molto più attuale: quella di un motore EcoBoost V6 da 3.5 litri modificato a 650 CV, più che sufficienti per offrire la massima adrenalina in un'auto che costa appena una tonnellata. Certo, il sound... Non è quello del ruvido e aggressivo V8 degli anni Sessanta. Anche se né il prezzo: questo è offerto per "sólo”181.000 euro.

E arriviamo alla fine lasciando il più controverso -anche doloroso- per questo momento: una Ferrari 328 GTS ... Incaricata di Pneumatici Tokyo. Per molti è una delle più grandi bellezze uscite dalle matite Pininfarina, senza contare che praticamente tutti la considerano una di quelle piccole Ferrari ma con carattere alla maniera di un grande kart. È come il fratellino della 288 GTO, e infatti in questa preparazione ne hanno tratto elementi estetici come le luci ausiliarie anteriori. Anche se sembra che la meccanica non sia stata alterata e la carrozzeria non è che abbia subito troppi cambiamenti... Capovolgere una Ferrari è sempre controverso.

Insomma, polemiche e dibattiti a parte... La verità è che la SEMA ha regalato ancora una volta una buona dose di intrattenimento e una buona sfilza di"restomod“Tra i più interessanti. Nonostante tutta la sua audacia, il motore americano è affascinante.

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scritto da Miguel Sanchez

Attraverso le notizie de La Escudería, percorreremo le tortuose strade di Maranello ascoltando il rombo del V12 italiano; Percorreremo la Route66 alla ricerca della potenza dei grandi motori americani; ci perderemo negli stretti vicoli inglesi seguendo l'eleganza delle loro auto sportive; accelereremo la frenata nelle curve del Rally di Montecarlo e ci sporcheremo anche in un garage recuperando gioielli perduti.

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