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SEAT 132 1800 Automatic, la prima automatica nella storia del marchio

La SEAT 132 Automatic fu il primo modello dell'azienda ad avere questo tipo di trasmissione, che nella produzione locale era molto rara.

Il licenziatario Fiat in Spagna è, senza dubbio, ciò che interessa di più agli specifici appassionati locali realizzando modelli come il 132 uno standard nei raduni e nelle riunioni di classici. Sembra però poco interessato alle peculiarità meccaniche inerenti al cambio automatico.

Quella che, seppur poco prolissa nel panorama europeo, è stata protagonista di pagine come quella del 850 Idromatico; un breve ma esistente esempio con cui verificare quanto l'azienda italiana tenesse alla clientela non in grado di utilizzare normalmente il cambio manuale.

Qualcosa di particolarmente visibile entrando nel traffico urbano, come lo era l'ambiente naturale della già citata 850. Allo stesso modo, incorporando a cambio automatico Diventa interessante anche quando si parla di berline orientate al massimo comfort di guida o, semplicemente, all'uso quotidiano assolutamente disinteressato ad una guidabilità minimamente impegnativa.

In breve, per quanto indesiderabile possa essere stato sui mercati europei, il cambio automatico risolve molti problemi per un tipo di acquirente raro ma, dopotutto, esistente. Questo è un fatto su cui la SEAT sembrò riflettere, presentando finalmente tale opzione per la prima volta nella sua storia nel 1976 grazie al SEDILE 132 1800 Automatico. Oggi è una delle versioni più rare e collezionabili rispetto alla berlina con cui venne sostituita la 1500.

LA TRADIZIONE COME VALORE SICURO

Quando la Fiat 1972 venne presentata nel 132, continuò a insistere sullo schema classico del marchio: motore anteriore con propulsione posteriore. Tutto questo nonostante, già nel decennio precedente, da Autobianchi -sotto l'egida della Gruppo Fiat con il mandato di fungere da riferimento in qualche modo sperimentale - anche lo stesso Dante Giacosa puntava già nella direzione della trazione anteriore.

SEDILE 132 Automatico

Comunque sia, la verità è che la 132 arrivò ad occupare una nicchia promettente nel segmento D. Sicurezza migliorata con soluzioni come il piantone dello sterzo diviso in tre sezioni uniti da giunti cardanici Questa arrivò in Spagna un anno dopo la sua presentazione in Italia sotto forma della SEAT 132.

Un'auto abbastanza esclusiva per la produzione nazionale. Del resto, a titolo indicativo, basta fare i conti tra il prezzo di partenza della prima serie - circa 678.000 pesetas - e il reddito medio dell'epoca - poco più di 130.000. Non poco per un'auto che, seppure tecnicamente valida, venne presentata alla sua prima serie. gravi carenze -in particolare i controversi tasselli di gomma sull'asse anteriore, responsabili del suo beccheggio- furono corretti con il rilascio del secondo nel 1974.

SEDILE 132 1800 AUTOMATICO, PUNTA AL MASSIMO COMFORT

L'offerta di modelli automatici nell'ambito della produzione nazionale è stata, a dir poco, piuttosto limitata. Qualcosa di facile da capire non solo in base al poca richiesta quello di questi è esistito, ma anche alla complessità della produzione di trasmissioni automatiche in Spagna da eguagliare; una sfida per l'industria ausiliaria creata attorno a FASA e SEDE.

SEDILE 132 Diesel

Inoltre, nel caso della SEAT 132 1800 Automatica, il cambio rappresentava l'unico elemento non prodotto in Spagna. Per questo motivo venne importata dalla fabbrica General Motors di Strasburgo. Allo stesso modo, oltre alcuni modelli Chrysler Assemblate nella vecchia fabbrica Barreiros a Villaverde, l'offerta di unità turistiche con cambio automatico prodotte in Spagna era quasi inesistente.

E la sua nicchia di mercato era molto specifica, puntando al comfort e alla facilità d'uso extra in un segmento già esclusivo per l'acquirente locale. Tutto questo nel caso della SEAT 132 1800 Automatica con una sovrappressione fissata intorno ai 50 chili e quasi nessun cambiamento nelle prestazioni o nella gestione dell'inerzia.

Naturalmente, la complessità del suo cambio era a disposizione di coloro che volevano accettare la sfida di mantenerlo e ripararlo. Non invano, nelle officine abituate alla manualità, doveva essere sorprendente affrontarlo convertitore idraulico, turbina o grandi quantità di olio. Questi problemi si sono chiaramente sommati nel vedere più modelli automatici nella produzione nazionale oltre a pietre miliari come questa prima SEAT con questo tipo di trasmissione.

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scritto da Miguel Sanchez

Attraverso le notizie de La Escudería, percorreremo le tortuose strade di Maranello ascoltando il rombo del V12 italiano; Percorreremo la Route66 alla ricerca della potenza dei grandi motori americani; ci perderemo negli stretti vicoli inglesi seguendo l'eleganza delle loro auto sportive; accelereremo la frenata nelle curve del Rally di Montecarlo e ci sporcheremo anche in un garage recuperando gioielli perduti.

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