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Panda Terra e i suoi misteri

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In Italia, Fissore battezzò la sua creazione "Fiat 127 Combi Scout" e, anni dopo, tentò di ripetere il successo di quella con la sua "Fiat Panda Penny", una versione cabriolet pick-up del popolare veicolo utilitario.

Ebbene, se mettiamo insieme i puntini, la Seat “Pandita” di Emelba e la Fiat Panda “Penny” di Fissore avevano un design praticamente identico, quindi forse – e solo forse, vista la mancanza di documentazione al riguardo – Emelba è ricorso nuovamente all'Italia nel suo Panda cabriolet, come aveva fatto all'inizio del suo viaggio con la 127.

Emelba però non produsse in serie l'interessante Pandita sebbene avesse già stabilito i prezzi per le versioni 35 e 45 (452.558 e 485.475 peseta, rispettivamente) e fosse addirittura prevista una variante con hard top come optional. Cosa ha motivato l'abbandono del progetto “Pandita”? Non si sa, ma si può ipotizzare - o ipotizzare - che non abbia ricevuto i relativi permessi da Seat, che (sorpresa!) ha presentato la propria interpretazione della Panda cabriolet proprio l'anno successivo.

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panda terrestre
Meno dettagli di un panda »… sì, ma sufficienti per l'uso a cui è destinato

Panda Terra, punto e basta

Infatti, al Salone di Barcellona del maggio 1983, come dicevamo poche righe fa, fu presentata la Seat Panda Terra, che senza dubbio ha tagliato le ali a qualsiasi altro progetto di cabriolet al di fuori di Martorell. Seat, quando si è trattato di sollevare la sua Panda aperta, ha fatto ricorso a trasformarla in un veicolo misto. Il portellone è stato eliminato - sostituito da una semplice catena metallica - e la struttura non ha dovuto essere rinforzata grazie al fatto che era assicurata da "roll bar" separati.

Il primo si trovava al centro del corpo e l'altro proprio nella parte posteriore, entrambi uniti da due tubi circolari. A copertura di tutto, e per proteggersi dalle intemperie, è stata progettata una rozza capote in tela con finestrini che veniva fissata alla scocca tramite un sistema di funi e ganci che non possono fare a meno di ricordare quelli dei cassoni dei camion. volta. Il resto dell'equipaggiamento, esterno ed interno, era identico alla versione base della Panda, con la sola eccezione della calandra anteriore, equivalente a quella montata sulla “lussuosa” Seat Marbella.

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Alla fine, il prezzo franco fabbrica della Terra era di circa 430.000 pesetas, ben al di sopra delle 385.000 della Panda base ma al di sotto dei prezzi previsti da Emelba nella sua decappottabile "Pandita". Inoltre è curioso osservare come il design della Seat Panda Terra coincida quasi completamente con quello della Fiat Panda “Rock” che l'allestitore Moretti presentò anche nel 1983, che aveva una struttura posteriore tubolare fissa con le stesse caratteristiche della Terra.

Questo prodotto Moretti veniva realizzato in piccola serie in Italia e, data la sua natura da pick-up, veniva offerto sia con trazione anteriore standard che con trazione 4×4. In Spagna, pur considerando la Terra come un veicolo “misto”, la fabbrica non ha mai offerto la trazione integrale, progetto che è stato comunque presentato da Emelba con tecnologia Juncosa ma che non è andato oltre un prototipo.

sedile panda
La mancanza di barre stabilizzatrici può portare al sovrasterzo
panda terrestre
Le prestazioni di Terra su terreni accidentati sono sorprendenti

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Semplicità a prova di bomba

Durante la sessione fotografica abbiamo potuto goderci la piccola Panda “nel suo sugo”, queste sono, lungo strade tortuose e sconnesse, in cui l'auto si comporta quasi come un vero fuoristrada. Un uso ludico, che è quello a cui era destinato. Ciò è aiutato dal suo schema di sospensione semplice ma alto e ben studiato e, naturalmente, dalla sua meccanica allegra.

Questo, nel caso in esame, si basa sul brioso quattro cilindri da 903 cc della Seat 127. Per la Panda Seat ha optato per aumentare la compressione a 9:1, modificare il diagramma di distribuzione e la carburazione, che ha prodotto una perdita cv (ora dava solo 2 cv), ma in compenso il motore era più elastico, dato che ha più coppia (45 mkg invece di 6,5), e la raggiunge a 6,3 giri in meno.

E poi la Panda Terra pesa più di 20 chili in meno della 127, quindi le prestazioni sono più che ragionevoli; Sale bene nei giri, accelera con nervosismo e il contachilometri è impostato a 160 km/h, anche se da 140 il motore lavora a circa 6.000 giri, dove inizia la “zona rossa”.

In ogni caso, non è la velocità a caratterizzare questa vettura, ma la sua gioia, agilità e versatilità d'uso. Inoltre, questa particolare unità è stata utilizzata frequentemente sul campo - sì, come un tuttofare - da quando è stata restaurata. Secondo il suo proprietario, c'è più che incontra, e sicuramente questa sarà l'opinione della maggior parte di coloro che hanno avuto l'opportunità di provare una Panda: un'auto che nonostante la sua semplicità, non delude.

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scritto da Francisco Carrion

Mi chiamo Francisco Carrión e sono nato a Ciudad Real nel 1988, un luogo che all'inizio non era simile alle auto d'epoca. Per fortuna mio nonno, dedito al settore automobilistico, aveva amici che possedevano auto d'epoca e partecipava al raduno annuale che si teneva (e continua a tenersi) nella mia città natale... Scopri di più

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