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Le auto di Gianni Agnelli

Dal 13 marzo al 2 giugno, il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino espone, in collaborazione con il Gruppo Fiat, un campionario di vetture appartenute a Gianni Agnelli, storico mecenate di questo conglomerato imprenditoriale.

Esposizione "Le Auto dell´Avvocato" Si articola in tre diverse aree, ognuna arricchita da grafica, fotografie e materiale audiovisivo. Nella prima il visitatore potrà ripercorrere la storia della Fiat, dalle origini ad oggi, passando per i momenti storici più importanti d'Italia.

Quanto alla seconda, è dedicata alle auto personali di Agnelli. Le seguenti auto uniche possono essere viste qui: Lancia Thema SW Zagato, Fiat Panda Rock Moretti, Lancia K Limousine, Fiat 130 Shooting Brake Maremma, Fiat 130 station wagon, Fiat Croma, Ferrari 360 Speedway, Lancia Delta Spider Integrale, Fiat Multipla Spider e la sua preferita, la Fiat 125. Tutti questi veicoli sono stati realizzati su misura.

Fiat 125, la preferita di Agnelli
Fiat 125, la preferita di Agnelli

Nella terza sezione il pubblico potrà ammirare come sono stati realizzati, all'interno di un'area che rappresenta la continuità tra l'esperienza Agnelli e l'attività svolta negli ultimi dieci anni nel Gruppo Fiat. In essa sono esposte diverse unità personalizzate in collaborazione con il Centro Stile Fiat, nello specifico una Fiat Panda, una 500, una 500 Large e una Ferrari “Taylor made”.

La chiusura della mostra è un omaggio al personaggio di Gianni Agnelli, capitano d'industria e antesignano del “Made in Italy”.

L'Avvocato

Deceduto dieci anni fa, Giovanni Gianni Agnelli (1921-2003) è stato l'artefice della trasformazione della Fiat in una multinazionale, grazie a una nuova mentalità che prevedeva, tra le altre tattiche di crescita, la diversificazione degli azionisti, l'apertura di nuovi stabilimenti produttivi in ​​luoghi lontani o strani come il latino America, Polonia o Unione Sovietica, o la ricerca di sinergie attraverso alleanze con aziende come Iveco, colosso dei veicoli commerciali.

Fiat 130 Shooting Brake Maremmana
Fiat 130 Shooting Brake Maremmana

Inoltre, l'acquisto di altre case automobilistiche italiane la cui sopravvivenza alla fine degli anni Sessanta non era assicurata, a causa delle prime normative in materia di sicurezza e inquinamento e della rivoluzione sociale e lavorativa di fine anni Sessanta. Le soluzioni a queste nuove sfide richiedevano ingenti investimenti di denaro per i quali non erano preparati, in modo che Ferrari, Lancia, e poi Maserati e Alfa-Romeo, tra le altre, cessassero di essere indipendenti.

Agnelli, nipote di Giovanni Agnelli, fondatore del marchio all'inizio del secolo scorso, fece della Fiat la più grande azienda in Italia, con un'influenza politico-economica di prim'ordine. A maggior ragione se teniamo conto del suo controllo sull'importante testata giornalistica la stampa, tra gli altri media, e la Juventus Football Club di Torino. A proposito, è diventato, degno della ridondanza, l'uomo più ricco del paese, sebbene la sua fortuna provenga da molto tempo, dagli strati sociali della nobiltà e della borghesia industriale. Incredibilmente colto, fino alla morte fu considerato un simbolo del capitalismo del dopoguerra e il re non ufficiale d'Italia.

L'esperienza di vita di L'Avvocato, chiamato per la sua formazione di avvocato, di cui non ha mai fatto professione, includeva la sua partecipazione alla seconda guerra mondiale a fianco del regime fascista di Mussolini: invase l'URSS, dove fu ferito due volte, e una volta sconfitta l'Italia, prestò servizio come interprete tra le truppe alleate e il popolo italiano. In precedenza, nel 1935, aveva perso prematuramente suo padre.

Fabbrica del Lingotto, nel 1928 (di L. Francesetti)
Fabbrica del Lingotto, nel 1928 (di L. Francesetti)

La sconfitta del Paese transalpino ebbe conseguenze per il nonno, che aveva fornito equipaggiamento militare alle truppe del dittatore italiano. Dovette rassegnare le dimissioni da presidente della Fiat e lasciare nelle mani di Vittorio Valletta lo storico stabilimento del Lingotto - con la sua imponente pista prove sul tetto - e lo stabilimento di Mirafiori. Questo professore di economia guiderebbe giustamente il marchio torinese, finché nel 1966 Gianni si preparò a farlo. Quest'ultimo avrebbe personificato la Fiat come nessuno aveva mai fatto prima, essendo entrambi considerati la stessa entità. Era un affare di famiglia, è vero, ma anche così il legame identitario era molto forte.

Fino ad allora, la più vivace della Riviera, come era anche conosciuto, si è affermato come il playboy che sarebbe stato fino alla sua morte. In particolare, a parte il suo modo di comportarsi e l'attrazione che esercitava sul sesso opposto, ha trasceso il suo dress code impeccabile e un po' eccentrico. Ad oggi è ancora un'icona nel mondo della moda.

E sembra che Gianni Agnelli abbia avuto successo, sia personalmente che professionalmente.
Tuttavia, oltre alla morte prematura del padre, ha dovuto affrontare altre disgrazie: il figlio Edoard si è suicidato nel 2000, gettandosi nel vuoto da un ponte di Torino; e il suo Delfino, Giovanni Alberto, figlio di suo fratello Umberto, è morto nel 1997 a causa di un raro cancro.

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Infine, vale la pena notare che la morte di L'Avvocato Gianni Agnelli forse ha significato l'inizio di una nuova era per la società italiana, come si riflette in La Confidential:

[citazione]

La sua giovinezza bohémien, le sue amicizie con l'alta società nazionale e internazionale e il suo ruolo di primo piano nello sviluppo industriale italiano lo hanno reso una calamita per l'attenzione del pubblico. "L'Avvocato" e la sua famiglia furono durante la seconda metà del XX secolo la famiglia reale non ufficiale d'Italia. Gli Agnelli, con il loro patriarca, la loro ricchezza, la loro enorme influenza e le loro disgrazie, sono stati lo specchio in cui molti italiani hanno voluto guardarsi. Il primo a Silvio Berlusconi, che si vantava di avere una foto in compagnia del boss Fiat nella sua camera da letto. Il passaggio del testimone come imprenditore più riconosciuto del Paese da "L'Avvocato" a "Il Cavaliere" esemplifica il profondo cambiamento che l'Italia ha subito negli ultimi decenni.

[/ su_quote]

 

 
[su_spoiler title = 'CREDITI FOTO E VIDEO' show = 'vero']

• Immagini della mostra "Le Auto dell´Avvocato", del Museo Nazionale dell´Automobile di Torino, courtesy Fiat
 
· XNUMX€ Immagine vintage del Lingotto di L. Francesetti, courtesy of Dgtmedia - SimOne
 
• Video: 1962 intervista RAI, Televisione pubblica italiana, caricato su Youtube dall'utente Nik8888olas2

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scritto da javier romagosa

Mi chiamo Javier Romagosa. Mio padre è sempre stato appassionato di veicoli storici e io ho ereditato il suo hobby, crescendo tra auto e moto d'epoca. Ho studiato giornalismo e continuo a farlo perché voglio diventare professore universitario e cambiare il mondo... Scopri di più

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