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Ferrari e Sbarro, una ricreazione controversa basata su 400 GT

Conosciuto per le sue creazioni stravaganti, alla fine degli anni '400 Sbarro ha offerto una ricreazione delle Ferrari di due decenni prima utilizzando la XNUMX GT come donatrice.

Anche se può sembrare contraddittorio, molte volte la cosa più difficile è non distinguersi. Pertanto, molte auto hanno un design sobrio, proporzionato e utile per il loro utilizzo. Caratteristiche che, pur facendone qualcosa di francamente riuscito, condannarli a passare inosservati nel traffico quotidiano.

Tuttavia, altri modelli optano per un'estetica rivoluzionaria e differenziante. Un terreno rischioso dove, il più delle volte, la sorpresa incontra un evidente cattivo gusto. Tuttavia, Ciò non deve indurci a condannare tali iniziative. Non per niente, alcuni di questi veicoli sono ancora tanto sorprendenti quanto ricordati nell'immaginario del motore.

Qualcosa in cui il designer Franco Sbarro è diventato uno specialista. Ed è che, dopotutto, dagli anni Sessanta ad oggi ha presentato alcuni dei concetti più sorprendenti e inefficaci dell'intera storia del motorsport.

Un modo di lavorare tanto originale quanto discutibile. In cui spiccano le ruote di un Jumbo 747 applicate al telaio di una Range Rover con motore Mercedes V8, compatto equipaggiato con due motori motociclistici Kawasaki e persino alcuni veicoli con sei ruote e spazio per un pianoforte, letteralmente.

Insomma, mentre una moltitudine di designer optava per lo studio delle forme e l'adattamento, Franco Sbarro ha deciso di attirare l'attenzione con creazioni in una piccola serie senza senso né estetica.

Ma ci è riuscito. Il suo nome, infatti, è noto grazie all'eccentricità di creazioni come la Renault Espace a cielo aperto o una Citroën Picasso con le porte ad ala di gabbiano. Inoltre, dal suo laboratorio a Grandson Sono uscite molte repliche e ricreazioni. In questo senso attira l'attenzione il suo Turbot Rhino 1, che traduce in un modello reale l'auto immaginata nelle vignette del popolare fumetto di Spirou.

Allo stesso modo, mostrando un evidente riserbo, Franco Sbarro lanciò nel 1979 il suo Ferrari MM 250 in una breve serie di sette unità. Ispirato ai modelli a carrozzeria aperta esposti ai Mondiali di Marche negli anni Cinquanta, questo ha preso come donatore la 400 GT disegnata da Pininfarina nel 1976. Insomma, senza dubbio una creazione controversa per il sacrificio che comporta. Ancor di più per arrivare a qualcosa di discutibile sotto molti aspetti. E vai. Eppure, stranamente, ha una certa capacità di attrazione.

FERRARI 250 MM SBARRO, IN VIAGGIO CON IL DIVERTIMENTO

Nel mondo dei classici, le repliche hanno un'interessante nicchia di mercato. Ne è prova quanto fatto in Argentina da Pur Sang. La fabbrica che, ogni anno, produce circa 25 repliche della Bugatti Type 35 con notevole successo commerciale e mediatico. Inoltre, questo tipo di attività non è affatto nuovo. Infatti già nel 1965 la stessa Alfa Romeo commercializzava, in collaborazione con Zagato, repliche della 6C 1750 utilizzando la meccanica di una Giulia TI su un telaio di nuova realizzazione.

Indubbiamente, un caso curioso in cui, ancora oggi, la replica stessa è già un veicolo con interesse storico in sé. Quindi, non era strano vedere questa cosiddetta Ferrari 250 MM apparire negli anni settanta. si qui dobbiamo fare molte considerazioni. Tanto per cominciare, il nome utilizzato fa riferimento a un cavallo particolarmente noto nelle corse e, all'epoca, visto sotto diverse linee, sia aperte che chiuse.

Una Ferrari 400 doveva essere la donatrice del progetto Sbarro.

In questo senso, la creazione di Sbarro potrebbe essere la replica di una specifica unità barchetta. Ma in realtà non lo è. Infatti, frugando negli archivi fotografici della 250 MM abbiamo trovato un solo esemplare in cui intravedere dettagli simili a quelli presentati da questa ricreazione. Inoltre, e come in altre repliche Sbarro come quella realizzata dalla Mercedes 540-K, dai volumi a una moltitudine di elementi come le ruote, è evidente una finitura finale poco curata. Certo, ha l'indubbio fascino di una ricreazione.

Allo stesso modo, una delle questioni più controverse dietro la Ferrari 250 MM Sbarro è l'utilizzo di una 400 GT come donatore. Di questi, appena uscito sul mercato con un V12 da 4.8 litri, tre carburatori doppio corpo e 340 CV. Tutto questo sotto una carrozzeria realizzata da Pininfarina in cui, nel tempo, le linee rette di questo 2+2 stanno guadagnando notorietà all'interno dell'hobby del marchio. Insomma, come sempre Sbarro può essere giudicato da diverse angolazioni, ognuna più controversa. Tuttavia, raggiunge sempre il suo obiettivo: distinguersi.

Foto: Sbarro / Ferrari / Velocità 8 Classici

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scritto da Miguel Sanchez

Attraverso le notizie de La Escudería, percorreremo le tortuose strade di Maranello ascoltando il rombo del V12 italiano; Percorreremo la Route66 alla ricerca della potenza dei grandi motori americani; ci perderemo negli stretti vicoli inglesi seguendo l'eleganza delle loro auto sportive; accelereremo la frenata nelle curve del Rally di Montecarlo e ci sporcheremo anche in un garage recuperando gioielli perduti.

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