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Segnato dal fuoco. 50 anni dalla prima di Alpinche in concorso

Nella storia dei rally in Spagna c'è un nome che si distingue per la sua originalità meccanica. Stiamo parlando delle Alpinche. La creazione unica di Estanislao Reverter, il risultato dell'assemblaggio del motore di una 911 sulla base di un Alpine A110 per poi finire di assemblare parti di auto diverse come il Maggiolino VW o la Land Rover. Proprio un 13 agosto come oggi - ma mezzo secolo fa - vedeva la sua prima assoluta nelle corse.

Fotografie Alpinche: Fondazione Estanislao Reverter

Forse è dovuto al gran numero di sezioni tortuose tra villaggio e villaggio. O forse per le ore di pioggia che invitano a rifugiarsi in casa facendo lavori manuali invece di passare il tempo all'aperto. Ma il prodotto è lo stesso: l'enorme amore per i rally nel quadrante nord-ovest della penisola iberica. È lì, soprattutto in Galizia, dove una moltitudine di tifosi e squadre sono protagonisti di modifiche meccaniche ed eventi sportivi molto più diffusi che in altre zone del Paese.

Un ambiente perfetto per lo sviluppo di simboli così speciali per il motorsport spagnolo come Stanislao Revert e le sue Alpinche. Una macchina che oggi, 13 agosto, celebra mezzo secolo dalla sua prima gara in occasione del IX Rías Bajas Rally. Concorso in cui sarebbe stato due volte campione, dopo aver raggiunto la terza posizione durante la sua prima nel 1971. Qualcosa di più che meritorio. Poiché, come in tutta la storia del veicolo, le cose sembravano più frutto del caso e dell'impeto di Estanislao Reverter che di un evento sobrio e normale.

In questo caso, il primo contatto delle Alpinche con la concorrenza è stato segnato da un forte incendio nell'officina dove si stavano dando gli ultimi ritocchi. Un incidente che è quasi finito in tragedia quando lo stesso Reverter lo ha soffocato da solo con l'aiuto di un estintore. Un atto coraggioso con cui l'Alpinche si salvò dalle fiamme, ma che allo stesso tempo provocò ustioni al volto e alle mani del suo creatore e pilota. Un vero appassionato di rally che, contro ogni previsione, arrivò a metà pomeriggio di quel 13 agosto 1971 alle verifiche del IX Rías Bajas Rally.

ALPINCHE. REALIZZARE LA SFORTUNATA IN VIRT

Adattarsi ai cambiamenti e agli imprevisti è una necessità evolutiva. Tanto che, con un solo sguardo alla natura, possiamo trovare vari casi in cui quello che era un problema è stato fatto in primo luogo un pregio. Un'argomentazione scientifica che nel caso di Estanislao Reverter e delle sue Alpinche è perfettamente soddisfatta. Quindi da un incidente è nata quella che è diventata una delle auto da rally più importanti del panorama spagnolo. Nello specifico quello che aveva José Pavón con una Porsche 911 R di proprietà di Reverter. Schiantandolo contro un petrile nella discesa del Rodicio durante il IV Rally di Orense nel 1970.

Una caduta così forte da costringere a disfare parti della carrozzeria e altri elementi. Anche il motore è stato trattenuto da Reverter per un'idea azzardata ma non priva di logica. Incorporalo in un Alpine A110. L'auto da rally con il miglior comportamento dinamico del momento, insieme a quelle decisamente migliori come la Lancia Stratos. Quindi le cose, Reverter inizia un lavoro artigianale insieme ai meccanici per modificare il telaietto posteriore per poter montare il motore 911. Un processo in cui l'Alpine A110 è in continua evoluzione, ricevendo tutti i tipi di nuove parti con origini diverse come l'asse posteriore oi cuscinetti. Estratto rispettivamente da un Maggiolino VW e da una Land Rover.

Ovviamente sempre operando sotto lo slogan di Reverter, che ha optato per approfittare e accoppiarsi, ma mai deformarsi. Un modo di fare che puntava sulle Alpinche, concepito con la leggerezza dell'A110 e la potenza del sei cilindri Porsche. Tutto questo per consegnare 220CV per soli 600 chili. Miscelazione così efficiente che l'asse anteriore si solleverebbe in accelerazione. Per questo motivo è stato necessario incorporare due pinne, giocando con l'aerodinamica per far aderire l'auto al suolo e renderla così maneggevole con lo sterzo.

UNA PRIMA CONTRO IL FUOCO

Come abbiamo visto, la genesi stessa delle Alpinche era già audace e sorprendente. Due caratteristiche che l'hanno sempre perseguitata, poiché per anni non ha smesso di ricevere modifiche estetiche e aggiornamenti meccanici. Una lunga vita piena di bei posti al Rally di Spagna. Quale Potrebbe essere stato troncato giorni prima dell'inizio del IX Rías Bajas Rally nel 1970. Il tutto a causa di un incendio provocato dal mozzicone di sigaretta di un cliente delle officine Land Rover di proprietà della Reverter, in cui si stavano effettuando gli ultimi adeguamenti all'Alpinche già targata OR-31516.

Secondo quanto riferito, per curiosità di vedere cosa veniva cucinato in officina, questo cliente è entrato in un'area riservata dove erano conservate lattine di benzina super a 98 ottani. Il necessario per le auto da competizione, fornite da quelle di due sole stazioni di servizio in Galizia. Ad un tratto, le fiamme prodotte dall'inopportuno mozzicone di sigaretta hanno provocato un forte incendio che ha interessato la zona dove si trovava l'Alpinche. Di fronte alla disfatta generale, solo Estanislao Reverter ha affrontato le fiamme con un estintore. Soffocando il fuoco ma anche soffrendo di ustioni al viso e alle mani.

Una situazione con cui pochissimi pensavano che avrebbe preso il via - pochi giorni dopo - del Rally Rías Bajas. Così, Quando Reverter si presentò agli assegni quel pomeriggio del 13 agosto 1971 coperto di unguenti sulla pelle bruciata, la sorpresa fu capitale.. A maggior ragione quando era terzo, raggiungendo la vetta della classifica nei due anni successivi. Indubbiamente una prima epica per l'Alpinche, che ora compie 50 anni dalla sua prima gara che sta per essere meticolosamente restaurato dalla Fondazione Estanislao Reverter.

Qualcosa di cui ti informeremo in modo molto più dettagliato a breve.

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scritto da Miguel Sanchez

Attraverso le notizie de La Escudería, percorreremo le tortuose strade di Maranello ascoltando il rombo del V12 italiano; Percorreremo la Route66 alla ricerca della potenza dei grandi motori americani; ci perderemo negli stretti vicoli inglesi seguendo l'eleganza delle loro auto sportive; accelereremo la frenata nelle curve del Rally di Montecarlo e ci sporcheremo anche in un garage recuperando gioielli perduti.

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